I due temi affrontati dal progetto sono l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo una via di uscita alla tipologia a turbina tipica delle scuole degli anni '70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la strada, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi. Nella strada, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna, che corrisponde alla primigenia idea di casa, e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal cielo o dalle pareti, mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna. Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla torre degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Crediti fotografici Andrea Martiradonna
I due temi affrontati dal progetto sono l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo una via di uscita alla tipologia a turbina tipica delle scuole degli anni '70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la strada, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi. Nella strada, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna, che corrisponde alla primigenia idea di casa, e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal cielo o dalle pareti, mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna. Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla torre degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Crediti fotografici Andrea Martiradonna
I due temi affrontati dal progetto sono l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo una via di uscita alla tipologia a turbina tipica delle scuole degli anni '70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la strada, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi. Nella strada, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna, che corrisponde alla primigenia idea di casa, e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal cielo o dalle pareti, mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna. Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla torre degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Crediti fotografici Andrea Martiradonna
I due temi affrontati dal progetto sono l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo una via di uscita alla tipologia a turbina tipica delle scuole degli anni '70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la strada, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi. Nella strada, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna, che corrisponde alla primigenia idea di casa, e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal cielo o dalle pareti, mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna. Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla torre degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Crediti fotografici Andrea Martiradonna
I due temi affrontati dal progetto sono l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo una via di uscita alla tipologia a turbina tipica delle scuole degli anni '70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la strada, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi. Nella strada, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna, che corrisponde alla primigenia idea di casa, e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal cielo o dalle pareti, mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna. Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla torre degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Crediti fotografici Andrea Martiradonna
Progetto menzionato MIBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo AGIbiLE e BELLA - Architetture di qualità, 2014
I due temi affrontati dal progetto sono l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo una via di uscita alla tipologia a turbina tipica delle scuole degli anni '70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la strada, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi. Nella strada, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna, che corrisponde alla primigenia idea di casa, e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal cielo o dalle pareti, mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna. Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla torre degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Crediti fotografici Andrea Martiradonna
I due temi affrontati dal progetto sono l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo una via di uscita alla tipologia a turbina tipica delle scuole degli anni '70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la strada, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi. Nella strada, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna, che corrisponde alla primigenia idea di casa, e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal cielo o dalle pareti, mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna. Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla torre degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Crediti fotografici Andrea Martiradonna
I due temi affrontati dal progetto sono l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo una via di uscita alla tipologia a turbina tipica delle scuole degli anni '70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la strada, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi. Nella strada, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna, che corrisponde alla primigenia idea di casa, e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal cielo o dalle pareti, mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna. Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla torre degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Crediti fotografici Andrea Martiradonna
I due temi affrontati dal progetto sono l’ampliamento di un edificio preesistente e il valore simbolico e rappresentativo dello spazio della scuola materna.
L’integrazione tra gli edifici è stata ottenuta grazie alla riproposizione degli stessi calibri e allineamenti nei punti di prossimità, e tramite una connessione diretta tra gli spazi comuni, conferendo una via di uscita alla tipologia a turbina tipica delle scuole degli anni '70.
L’edificio è organizzato intorno ad uno spazio comune, la strada, un luogo dove è favorita l’interazione tra i diversi gruppi. Nella strada, costituita da una sequenza caratterizzata da successive contrazioni e dilatazioni degli spazi, intervengono anche elementi di specifico significato architettonico, come nella struttura urbana reale.
Vi sono così aule con forma a capanna, che corrisponde alla primigenia idea di casa, e volumi di diversa foggia e dimensione per le attività di gruppo sul lato opposto, a simboleggiare lo spazio pubblico in rapporto allo spazio privato rappresentato dalle aule.
L’illuminazione naturale proviene dal cielo o dalle pareti, mentre il rapporto visivo con l’esterno privilegia le viste verso gli spazi verdi e la campagna. Un elemento di legame con il contesto è rappresentato dalla torre degli uffici che, con la sua altezza, costituisce un punto di riferimento percettivo dalla media distanza.
La scuola materna, così strutturata, diventa riflesso della società e induce nel bambino una prima idea di socialità e di appartenenza alla comunità locale.
Crediti fotografici Andrea Martiradonna
Progetto menzionato MIBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo AGIbiLE e BELLA - Architetture di qualità, 2014
Luogo
Casarile (MI)
Committente
Comune di Casarile
Durata
1996 - 2000
Superficie costruita
900 mq
Luogo
Casarile (MI)
Committente
Comune di Casarile
Durata
1996 - 2000
Superficie costruita
900 mq
Luogo
Casarile (MI)
Committente
Comune di Casarile
Durata
1996 - 2000
Superficie costruita
900 mq